31 Maggio 08

Record italiano di quota in Deltamotore

Achille Cesarano

6.700 metri

 
foto: Marta Morico

foto: Marta Morico

Articolo tratto da Aviazione Sportiva (giugno 08) 

a cura della redazione

“Avevo pensato a tutto, la tuta appositamente
realizzata dalla Bailo era perfetta,
i piedi erano a posto, ma le mani... le mani
con un principio di congelamento alle dita sono
state l’unico problema, che non mi ha comunque
impedito di superare i 20.000 ft, limite per il volo
VFR ed obiettivo del tentativo di record”.

Achille ce l’ha fatta, e sabato 31 maggio è decollato
dall’Aviosuperficie del Fermano alle 18.30 ed
in appena 45 minuti di volo ha raggiunto i 6.700
m, nuovo record italiano di quota per deltaplani
a motore. E non parliamo di un apparecchio appositamente
realizzato, ma del robusto e rustico
deltaplano realizzato per i raid, lo stesso con il
quale Achille ha raggiunto Dakar in biposto con
Marta Morico e senza alcuna assistenza, con ala
LAS 89 Hazard 15 senza torre, un insieme molto
efficace che abbiamo avuto modo di provare in
volo (AS n. 106 – Gennaio 2008); il carrello Rataplan
è dotato di un treno di atterraggio iperdimensionato
ed il motore è un classico Rotax 912
UL 80 hp dotato di airbox e di una semplice elica
bipala GT in legno a passo fisso, un perfetto compromesso
di efficienza e semplicità. Uniche modifiche
apportate al delta (ovviamente dotato di
radio e trasponder) sono state l’impianto di ossigeno
automatico fornito dall’Associazione Arma
Aeronautica di Loreto, ed un pannello strumenti
con apparato GPS2 appositamente messo a
punto dalla Star Company di Voghera – Rivanazzano.
Le condizioni meteo sono state semplicemente
perfette, con un debole vento da est nelle
fasi iniziali della salita, ed un vento moderato da
ovest in quota che, dopo aver scavallato l’Appennino,
ha regalato anche una leggera ascendenza
al pilota anconetano. Tutto bene, quindi, a parte
il problema del freddo alle mani: lo zero termico
era infatti a circa 12.000 ft, ma di lì in poi la temperatura
è scesa rapidamente sino a circa 20°C
sottozero negli ultimi 15 minuti di volo, come ci
racconta Achille: “se non fosse stato per il congelamento
delle dita avrei potuto continuare ancora
la salita, probabilmente oltre i 7.000 metri: il rendimento
del motore era calato a causa della rarefazione
dell’aria, ma il deltaplano ancora saliva,
sia pur di poco. Ho deciso di interrompere avendo
comunque abbondantemente superato il limite
dei 20.000 ft e per evitare rischi di qualsiasi genere:
a causa del freddo non riuscivo più a schiacciare
il pulsante di attivazione PTT della radio e
per comunicare a terra ho dovuto farlo con il tubo
dell’ossigeno collegato alla maschera”
Per l’occasione sono state concesse tutte le autorizzazioni
ed è stato ovviamente emesso un
Notam che ha riservato ad Achille uno spazio
aereo assolutamente libero dai traffici; l’intero
volo è stato poi seguito dai controllori del centro
di controllo di Brindisi ed è avvenuto in costante
contatto radio con la base operativa sull’aviosuperficie;
il volo è stato anche integralmente filmato
con una “on board camera” e con microtelecamere
installate dal regista Simone D’Ascenzi:
si tratta di un sistema fornito da SD Cinematografica,
lo stesso usato da Richard Meredith-Hardy
e Angelo D’Arrigo per il sorvolo dell’Everest.
Achille, che già deteneva il record italiano di quota
con 6000 metri, ha adesso un programma ben
più ambizioso, il raggiungimento dei 9000 metri,
impresa per la quale ha già cominciato a lavorare:
questa volta il semplice e rustico deltaplano da
raid non basterà più ed il ricorso alla tecnologia
per l’alimentazione del motore, per l’efficienza
dell’elica e per la protezione del pilota sarà indubbiamente
massiccio.

www.achillecesarano.com
www.aviazionesportiva.it

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